Prendere una decisione, avere un obiettivo e predisporre azioni per raggiungerlo. È proprio di questo che abbiamo parlato nel precedente articolo, no? Eppure ci sono delle volte che non raggiungi i tuoi obiettivi personali.
Perché? Te lo sei mai chiesto? Purtroppo questo accade perché la maggior parte delle persone non ha ben chiaro cosa voglia dalla vita e come può raggiungerlo.
Ma cosa accade nella mente delle persone quando non raggiungono i loro obiettivi?
Fallimento e convinzioni limitanti
Quando una persona non raggiunge i suoi obiettivi, la prima sensazione che prova è senza dubbio la frustrazione per il fallimento.
All’interno di questo schema mentale si creano delle convinzioni limitanti dove le persone si sentono costantemente prive di talento e abilità, inferiori, inadeguate e inette, rispetto agli altri.
Questi pensieri a lungo andare potrebbero generare un circolo vizioso, ovvero quello della profezia che si autoavvera.
In altre parole, la persona che sente di essere un fallimento, percepisce di non poter raggiungere buoni risultati e, di conseguenza, si impegnerà sempre poco in quel che fa, non compirà i passi necessari per raggiungere i suoi obiettivi e non prenderà mai l’iniziativa.
Finendo per ottenere veramente uno scarso risultato.
Tuttavia, oggi sono qui per parlarti anche del fatto che ci sono due tipologie di persone al mondo che vivono il fallimento in modi diametralmente opposti.
Persone causative e giustificative
Hai mai conosciuto qualcuno che a ogni suo insuccesso dava la colpa a fattori esterni?
La crisi economia; colpa di un’altra persona; il destino; la sfortuna; e via discorrendo?
Questa tipologia di persone nell’ambito della formazione vengono chiamate giustificative. La causa dei loro insuccessi non è loro, ma è sempre esterna.
Non vedendo il fallimento come una loro colpa, viene considerato come una cosa passeggera e quasi di poco conto.
Dall’altra parte, invece, abbiamo le persone causative che, davanti a un fallimento, si chiedono subito cosa hanno fatto di sbagliato e cosa potevano far meglio per non vivere un fallimento.
Questa tipologia di persone vede il fallimento come un punto di ripartenza e un’opportunità, invece di una sconfitta.
Tuttavia, nonostante siano modi di vivere il fallimento completamente diversi, da un lato abbiamo delle persone che non analizzano le cose che fanno e non se ne prendono le responsabilità, dall’altra abbiamo delle persone che a lungo andare, potrebbero darsi la colpa per ogni cosa.
Ma quindi cosa succede e come bisogna comportarsi quando non raggiungi i tuoi obiettivi personali?
Vedi le cose in maniera oggettiva
Quando una cosa nella nostra vita va storta si sente una sensazione negativa e va vissuta e metabolizzata per essere compresa. Per metabolizzarla nel modo corretto, bisogna essere in grado di rivivere la situazione in maniera oggettiva.
Dove sta la crescita personale nel vedere le cose da questa prospettiva?
Da una parte non darai le colpe a nessuno e analizzerai attentamente quello che hai dato tu in una determinata situazione e, dall’altra, non ti addosserai colpe che non sono tue.
Inoltre, vedendo le cose in maniera oggettiva sarai in grado di distaccare un piccolo fallimento dal resto della tua vita. Se è andata male una cosa nella tua vita, non necessariamente tutto il resto della tua vita è stato un totale fallimento, no?
Lo so, è più semplice a dirsi che a farsi.
Quello che spiego sempre ai clienti durante le sessioni di personal coaching è che bisogna imparare a parlarsi in maniera positiva per migliorare la nostra visione del fallimento.
In che modo? Chiedendosi “cosa potevo fare meglio?” invece di focalizzarsi su “cosa ho fatto di male“. A livello emozionale parlarsi in questo modo cambia totalmente la visione e percezione del fallimento.
Acquisire questo tipo di mindset non è una cosa che si può fare dall’oggi al domani ma il Road To Freedom di B-Revo è un buon inizio verso il cambiamento.